Carota

Requisiti climatici e pedologici

Specie adatta ai climi temperati, con temperatura ottima di sviluppo di 13-16 °C. Con radice già ingrossata tollera i 3 °C sotto zero, mentre al di sopra dei 35 °C cessa l’attività vegetativa. Preferisce terreni profondi, ben strutturati, ricchi di sostanza organica, sciolti o di medio impasto, esenti da ristagni d’acqua.

Varietà

Le varietà di carota si distinguono secondo la forma, l’epoca di maturazione e il colore in:

  • corte: Parigina rossa da forzare, Grelot, Rossa d’Olanda;
  • mezzane: Mezza lunga di Nantes, di Touchor, Rossa mezzana di Amsterdam, di Chantenay, d’Italia;
  • lunghe: Rossa lunga di Napoli, Lunga di S. Valery, Comune di Napoli. il colore
  • precoci: Flakkee, Tonda di Parigi, Grelot, Nelson, Napoli, Presto;
  • medio-tardive: Nantese, Clodia, Nandor, Bolero;

Le varietà preferite sono quelle rosse o arancio. Alcune sono adatte sia per il mercato fresco che per l’industria (Bolero, Napoli, Premia), altre sono prevalentemente utilizzate per i trasformati (Kamaran, Premia), altre esclusivamente per il mercato del fresco (Nandor, Puma).

Gestione della coltura

La semina si esegue quando la temperatura ambiente si stabilizza intorno a 10-15 °C, a file distanziate da 15 cm, per le cultivar a radice corta e in terreni fertili, a 35 cm, per le cultivar a radice lunga e in suoli poco fertili, impiegando da 1.200.000 a 1.800.000 semi per ettaro. Dopo l’emissione della 3-4 foglia si dirada a una pianta ogni 5-11 cm a seconda della lunghezza della radice.

Fertilizzazione

Sono state calcolate asportazioni nell’ordine di 3-5 kg/tonn per l’azoto, 1-2 per l’anidride fosforica e 5-6 per l’ossido potassico, che possono essere reintegrati con quantità massime rispettivamente di 120-100-200 kg/ha, tenendo conto della fertilità del terreno.

Irrigazione

Durante lo sviluppo le carote hanno bisogno di almeno 20 mm di acqua a settimana. In mancanza di pioggia sono necessarie frequenti irrigazioni, soprattutto nelle prime fasi di sviluppo, utilizzando ridotti volumi di acqua per evitare ristagni superficiali e il conseguente rischio di sviluppo di patogeni.

Controllo delle erbe infestanti

Il diserbo chimico può rendersi necessario per impossibilità di altri modi di controllo delle erbe infestanti. Gli interventi possono essere eseguiti prima della semina (trifluralin, aclonifen, prometrina, pendimetalin, linuron) e durante lo sviluppo delle piante (metribuzin, setossidim, fluazifop-p-butile, propaquizafop, haloxifop-r-metile).

Controllo di parassiti e malattie

La carota è attaccata nella parte commerciale da nematodi e diversi insetti terricoli quali grillotalpa, larve di alcuni coleotteri (Melontha melontha, Agriotes lineatusOtiorrynchus sp.), lepidotteri (Agriotis segetum, Euvoa tritici, Scotia ipsilonNoctua pronubaPhalonia zephyrana) e ditteri (Bibio hortulanusTipula oleraceaPsilla rosae).

Questi agenti si combattono mediante esche avvelenate e disinfestando il terreno prima della semina con solarizzazione o applicazioni di geodisinfestanti (dicloropropene, fenamifos, metam-sodium) o trattamenti localizzati (diazionone, furatiocarb, benfuracarb, teflutrin).

La parte vegetativa è attaccata da cimici (Trioza viridula, Lygus pratensis), afidi (Covariella aegopodii), lepidotteri (Autographa gammaAeheronthia atropsDepressaria marcella). Contro questi parassiti si possono adoperare piretroidi (deltametrina, lambdacialotrina,), clorpirifos-etile, pirimicarb, dimetoato.

Tra le avversità causate da batteri particolarmente dannose sono i marciumi radicali dovuti a Pectobacterium carotovorum, Xanthomonas carotae e Erwinia carotovora. Si prevengono con avvicendamenti e moderate densità di semina, buon drenaggio, irrigazioni e concimazione moderate, distruzione dei residui vegetali infetti. Se necessario, è consentito l’impiego di prodotti a base di rame.

Le malattie fungine colpiscono sia le radici (Sclerotinia sclerotiorumS. minor, Alternaria radicina, Rhizoctonia violacea, R. solani) che le foglie (Alternaria dauci, Cercospora carotae, Plasmopara nivea, Erysiphe polygoni, Erysiphe sp.). Le misure profilattiche necessarie per ridurre il rischio di malattie batteriche servono anche a contrastare le infezioni fungine. Se sono necessari interventi supplementari con fungicidi possono essere impiegati prodotti a base di propamocarb, dicloran, tolclofos (per applicazioni al suolo), rane, difeconazolo, tiram, zolfo, dinocap (per applicazioni sulla pianta). Utili per il controllo dei funghi terricoli anche microrganismi benefici come Coniothyrium minitans e Tricoderma viride.

Raccolta e gestione del prodotto

Le carote si raccolgono quando le radici hanno riempito le punte e presentano un calibro uniforme. Durante la raccolta devono essere evitati gli urti, causa di fessurazioni e rotture, che diminuiscono la conservabilità.

Indici di maturità e qualità

La lunghezza della radice è il comune indice di maturità. Molte caratteristiche organolettiche differenziano le varietà di carote a seconda della loro destinazione commerciale. La radice dovrebbe essere di consistenza dura, dritta con forma conica regolare, di colore uniforme, con pochi residui di radici capillari, priva di verde al colletto, dolce, con alta concentrazione di zuccheri riducenti.

Ottimo termoigrometrico di conservazione

A 0 °C carote mature possono essere conservate per circa sei mesi. Le radici immature si conservano fino sei settimane, quelle spazzolate, pelate e imballate in film plastico e quelle sfuse a mazzetti per un paio di settimane, quelle imballate tagliate fino a un mese. I tempi si dimezzano alla temperatura ordinaria di un frigorifero domestico (3-7 °C).

Tasso respiratorio e produzione di calore

Le radici producono 5-10 ml/kg-ora di CO2 a 0 °C e 20-50 ml/kg-ora a 20 °C e rispettivamente 600-1200 e 2500-6000 kcal/tonn/giorno.

Sensibilità all’etilene

L’esposizione all’etilene induce la formazione di isocumarine, che conferiscono sapore amaro.

Sensibilità alle modificazioni dell’atmosfera

Atmosfera modificata non allunga la conservazione delle carote. La concentrazione di CO2 superiore al 5% aumenta deterioramento del prodotto, mentre i livelli di ossigeno più bassi del 3% causano generalmente comparsa di marciumi radicali.

Alterazioni fisiologiche

Il germogliamento è tra le alterazioni fisiologiche più comuni durante la conservazione e si verifica soprattutto se la temperatura non è mantenuta sugfficientemente bassa. A temperature inferiori a -1,2 °C si verificano alterazioni da gelo, visibili nella sezione trasversale in forma di anelli esterni che anneriscono nell’arco di 2-3 giorni.

Afflosciamento e accartocciamneto sono conseguenza di disidratazione. I difetti di colorazione sono dovuti alle cattive condizioni di produzione. Il sapore amaro è causato da stress idrico prima della raccolta o dall’esposizione all’etilene durante la manipolazione e conservazione.

La comparsa di una colorazione bianco torbida, causata dalla disidratazione delle superfici è caratteristica delle carote imballate tagliate e può essere ritardata con l’uso delle lame affilate e mantenedo umida la superficie trattata.

Danni fisici

Ammaccature, frantumazioni, screpolature e rotture delle punte sono segni di cattiva manipolazione.

Alterazioni patologiche

Le malattie più importanti dopo la raccolta sono marciumi fungini e batterici causati da BotrytisSclerotiniaGeotrichumErwinia. Per minimizzare il rischio bisogna evitare danni meccanici e abusi termici.