Colture protette

L’impatto di alcune avversità sulla produzione agricola può essere ridotto con la protezione fisica dell’ambiente di coltura attraverso sistemazioni superficiali del terreno, pacciamature, tunnel e serre. L’uso di tali protezioni, in combinazioni diverse, può facilitare la gestione delle colture per la quarta gamma nella misura in cui consente di ottenere vegetali più sani e puliti senza aumentare l’impiego di presidi che lasciano residui tossici.

Sistemazioni del terreno

La coltivazione degli ortaggi su prode, pratica antica e molto diffusa, favorisce lo sviluppo delle piante grazie alla migliore abitabilità della zona radicale, che non è soggetta a ristagno idrico, riceve più ossigeno e si riscalda più facilmente. Le piante non rischiano di rimanere a lungo in condizioni di saturazione idrica dopo le piogge e sono meno esposte alle infezioni da parte di funghi e batteri fitopatogeni. La maggiore regolarità di sviluppo della vegetazione consente di ottenere organi vegetali di consistenza ideale e di programmare efficacemente le produzioni.

Per funzionare bene, le prode devono essere ben ferme, altrimenti si prosciugano troppo rapidamente e le piante vi affondano. Una consistenza adeguata può essere ottenuta con macchine che comprimono leggermente il suolo sollevato. In ambiente ventoso e asciutto la riduzione dell’umidità nelle prode può essere tale da richiedere sistemi di irrigazione continui o con frequenti adacquamenti.

Pacciamatura

La pacciamatura con film plastici protegge la pianta dal contatto con il terreno, riduce le perdite d’acqua per evaporazione e le perdite di nutrienti per lisciviazione, riscalda il terreno con film chiari, aiuta a controllare le erbe infestanti con film scuri. I film che trasmettono l’infrarosso hanno proprietà intermedie tra i chiari e i scuri. I film alluminati, riflettenti, ostacolano l’insediamento di afidi sulle piante. Il colore del film influisce sul rapporto tra rosso estremo e rosso, che incide sullo sviluppo della vegetazione, ma l’esperienza fatta finora con film colorati non sembra generalizzabile.

Gli inconvenienti della pacciamatura plastica sono l’esclusione dell’acqua di pioggia dal terreno, il costo di acquisto e quello di smaltimento del materiale usato. A tale riguardo si trovano in commercio anche plastiche degradabili.

Una pacciamatura efficace richiede terreno ben lavorato e pareggiato, previamente concimato e trattato se necessario con erbicidi o geodisinfestanti, con umidità portata a capacità di campo prima della copertura, se non si pratica, come è preferibile, l’irrigazione a goccia sotto la plastica. Questa deve aderire bene alla superficie del suolo, per controllare le erbe infestanti ed evitare di far vela sotto i colpi del vento.

Tunnel-file

I piccoli tunnel, accoppiati alla pacciamatura, assicurano un aumento della temperatura durante il giorno, che può essere utile a inizio primavera e in autunno inoltrato, ma non consentono una buona difesa contro il freddo. Con film pacciamanti scuri occorrono film di copertura adatti, per evitare un eccessivo innalzamento della temperatura diurna. Per mantenere la temperatura a livelli accettabili nelle ore più calde del giorno bisogna assicurare la ventilazione dei tunnel, attraverso aperture o parziale sollevamento. I tunnel sono utili nelle prime fasi del ciclo colturale, dopo vanno rimossi con gradualità, nel giro di una decina di giorni, per consentire alle piante di adattarsi all’ambiente esterno.

I film di tessuto-non-tessuto possono essere sostenuti direttamente dalle piante, aumentano di qualche grado la temperatura a livello della vegetazione ed escludono afidi e simili insetti.

Tunnel-serre

Una parte notevole della produzione di ortaggi per quarta gamma è condotta in ambiente protetto con apprestamenti che vanno dal tunnel alla serra vera e propria. Il tunnel-serra è preferito per il buon compromesso tra costi e funzionalità e la possibilità, nelle aree meridionali, di essere utilizzato nella stagione fredda senza riscaldamento artificiale. La pausa estiva può essere impiegata per la solarizzazione del terreno, che consente di realizzare un buon controllo se al riscaldamento del terreno (pacciamato con plastica scura) contribuisce anche il calore dell’ambiente interno alla serra tenuta chiusa.

Le colture in ambiente protetto, in suolo pacciamato o fuori suolo, se ben condotte, possono svilupparsi rapidamente, producendo organi eduli di consistenza idonea per la trasformazione di quarta gamma. Per beneficiare dei vantaggi offerti dal sistema serra evitandone i rischi, occorre uno stretto controllo dell’ambiente, volto a prevenire l’insorgenza di fitopatie e le infestazioni di parassiti, come pure le frequentazioni indebite di animali, attuato mettendo in atto tutti i metodi di difesa fisici, agronomici e biologici. A tali condizioni si potrebbe ottenere anche un basso livello di cariche microbiche sui vegetali prodotti.